Le streghe, hanno una cattiva fama. Sono tremende e potenti. E uno stregone?
Il sequel di La Profezia di Mezzanotte, intitolato L’eredità di Mezzanotte, dell’autrice Irena Brignull, è una nuova avventura tra sentimenti violenti, magie e maledizioni pericolose e rapporti familiari che portano, inesorabilmente, verso guai seri.
Già durante la lettura del primo libro di questa duologia (qui potete trovare la recensione) mi ero accorta di trovarmi di fronte a una storia fuori dall’ordinario, pregna non solo di magia, ma di oscurità, conflitto, passione. Una passione che caratterizza bene le relazioni particolari che legano i personaggi di questa storia.
Rapporto madre e figlia, tra sorelle, rapporti d’amore: tutte queste dinamiche sono pervase dalla passione, da un sentimento di urgenza, unione, e quasi disperazione.
La magia, che lega le streghe come sorelle, è la stessa che separa, che maledice, che le emargina e fa temere il mondo esterno, l’universo maschile, l’amore. La nascita di un figlio maschio, che tra le streghe è un tabù.
Durante questa lettura, di cui non vi andrò a descrivere i particolari per evitare spoilers, ho ritrovato l’atmosfera particolare, magica e al tempo stesso inquietante, che tanto avevo amato nel primo libro della saga.
Le cose sono molto cambiate dalla fine del primo libro, gli equilibri nel clan delle streghe si sono rotti, certi personaggi hanno cambiato idea su molte cose, e la regina, nonostante la profezia, non ha ancora preso il suo posto.
Poppy ed Ember, protagoniste supreme del primo libro, vengono messe da parte in molti momenti per mostrare al lettore la storia pregressa, le loro origini: veniamo a scoprire il passato di Charlock, la madre di Poppy, e della sua amica Betony, il cui ruolo diverrà sempre più importante. E, ancora, Sorrel, la “regina mancata” si ritroverà ad affrontare nuovamente sua madre, la temibile Raven.
Netti sono i rispecchiamenti: l’amicizia e la sorellanza, ancora una volta, sono una delle tematiche chiave di questa narrazione. L’amicizia che lega, ma anche quella che tradisce. E la sorellanza che diviene, invece, motivo di invidia e seme della distruzione.
Il rapporto madre e figlia, e madre e figlio, è poi ancor più problematico: la figura materna è vista come potente, suprema, capace di crescere e proteggere. E, al tempo stesso, è ingannatrice, perché la maternità non viene mai vissuta veramente, viene incastrata in giochi perversi. E nella narrazione ce n’è per tutti i gusti: dalla madre soffocante, incapace di vedere i bisogni della propria prole, a quella che, invece, abbandona e non si permette più il lusso di pretendere, ma che non dona neanche amore.L’amore è l’altro punto focale. In una società, come quella piccola ed emarginata delle streghe, dove l’uomo viene visto come seme del male e della discordia, l’amore non può essere altro che catastrofe, maledizione. Motivo di separazione, tradimento e sofferenza. Ma ne vale davvero la pena?
Ma è la giusta via, odiare l’amore? Non permettere all’altro, all’uomo, di combattere accanto alle streghe, permettersi di amare e lasciarsi amare? Condividere il potere?
I personaggi di questa saga sono combattuti tra oscurità e luce, e alcuni sono caratterizzati più da una o dall’altro. Ma, inevitabilmente, è verso l’oscurità che vengono attratti: oscurità non intesa come cattiveria, ma come un percorso oscuro in cui la sofferenza viene abbracciata come una vecchia compagnia, viene utilizzata come guida perché la fiducia nella luce è poca. Sono personaggi forti che sanno che non serve fuggire, non per sempre, perché, prima o poi, la verità uscirà fuori e arriverà il momento di affrontarla. Ed è proprio quello che succede a Poppy, allontanata dall’amore, dalla madre ingombrante e da quella che non lo è affatto, separata persino dall’unica persona che abbia mai considerato come una sorella. Ma cosa ritroverà al suo ritorno? Un abbraccio, o una guerra in atto? Sarà lei a salvare, o verrà salvata?
Nulla è semplice, tutto è in conflitto e in lotta, non tanto tra bene e male e tra giusto e sbagliato. Ma in equilibrio, dove una scelta può cambiare tutto. E l’unica via giusta, al contrario da come tutto il resto del mondo sembra suggerire, è quella dettata dal proprio istinto. Dal proprio cuore.
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: L’eredità di mezzanotte
Autore: Irena Brignull
Editore: De Agostini
Pagine: 432
Prezzo: 14, 90€