Tutte noi da bambine quando abbiamo letto Piccole donne e Piccole donne crescono abbiamo sempre riflettuto sul finale di Josephine March, una delle eroine letterarie più amate di sempre. In tante abbiamo sperato, o perlomeno pensato, che sarebbe potuto essere diverso il suo destino. Non accanto al professor Baer, ma accanto al suo amato amico di infanzia, Laurie.
Louisa May Alcott non ha voluto, a suo tempo, coronare la storia d’amore a lieto fine tra Jo e Teddy, facendo però rimanere quest’ultimo in famiglia, poichè nel secondo volume di avventure Laurie sposa la sorella March più piccola, Amy.
Margaret Stohl e Melissa de la Cruz hanno voluto immaginare un finale diverso. Siamo nel 1869, l’anno prima Josephine March ha dato alle stampe il suo romanzo, diventato caso editoriale in tutto il mondo, Piccole donne. Basato sulle vicende della sua famiglia e delle sue sorelle, ha raccontato di scherzi, teatrini, passioni d’amore tra Meg e il professor Brooke, quando nella realtà i due non si sono mai rivolti la parola. Jo ha inserito nel romanzo una zia ricca, zia March, l’amata sorella Beth è sopravvissuta alla scarlattina ed è ancora viva. Tutti ora acclamano a gran voce un seguito: arrivano tutti i giorni decine di lettere dal resto del mondo indirizzate alla scrittrice.
Si chiedono tutti: come finirà? Jo e Laurie si sposeranno? Quale destino attende le sorelle March?
Ma Jo non sa proprio come portare avanti il romanzo. Non crede che il matrimonio debba essere per forza la strada da percorrere per lei e le sue sorelle letterarie. Non vuole raccontare la morte di Beth, la preferisce viva in quelle pagine, ma non riesce ad essere soddisfatta della sua storia. Inserisce pirati, viaggi intorno al mondo, ricevendo però ripetutamente rifiuti dall’editore. Poi Meg non tollera l’essere diventata lo zimbello della città e del mondo: lei con il professor Brooks non ha mai neppure parlato!
Qualcosa cambia quando Laurie regala una settimana a New York a Jo. I due partono alla volta della Grande Mela e Jo trova una sorpresa: qui ci sono anche Meg e il professore di Laurie a fare da chaperon. Sarà una settimana ricchissima: la compagnia girerà per musei, teatri dell’opera, caffè letterari famosi e Jo potrà assistere ad una lettura di Charles Dickens, l’autore tanto amato. Le sorprese non finiscono qui: Laurie ha fatto confezionare un abito meraviglioso direttamente da Parigi, per la sua Jo, che non può accettare un vestito così ricco e vistoso e lo donerà alla sorella Meg.
A New York c’è anche una nuova conoscenza: Lady Harriett Carmichael, un’amica di vecchia data di Laurie e del suo ambiente sociale, che avrà un ruolo non di poco conto nella vita delle sorelle March. Capitolo dopo capitolo leggiamo i diversi punti di vista di Jo, Laurie e Meg: assistiamo al corteggiamento del professor Brooks, ai sentimenti di Meg, alla lotta interiore, alla paura e allo spirito di indipendenza di Jo, al profondo affetto di Laurie per quest’ultima. Leggiamo pagina dopo pagina sperando che il vero amore vinca, che vinca l’amicizia, contro la solitudine, contro i pregiudizi.
Margaret Stohl e Melissa de la Cruz riescono a scrivere un romanzo che immagina la vita di Josephine March e della sua famiglia in parallelo alla costruzione del racconto del secondo romanzo. Se anche la finzione narrativa poi rispetta l’intreccio che conosciamo, ci viene lasciata possibilità di sognare e palpitare con i retroscena dell’autrice, che non vanno in alcun modo a rovinare uno dei capisaldi della letteratura americana di tutti i tempi. Jo & Laurie è un bel romanzo che potete regalare e regalarvi per natale, da mettere sotto l’albero e da leggere sotto le coperte.
P.s.: ad arricchire il romanzo sono presenti diverse illustrazioni per i personaggi che non guastano per nulla.
SCHEDA DEL LIBRO
Editore: Vintage editore
Pagine: 306
Prezzo: 18,00€
Voto: 9/10