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Voce del mare – Natasha Bowen

Voce del mare di Natasha Bowen è un romanzo che affronta tantissime tematiche. Classificato come fantasy si presenta come un intrecciarsi di storie: quella del popolo africano che viene rapito per essere venduto come schiavo; quella delle divinità del pantheon mitologico africano, affastellato da orisha e creature mitiche, tra cui le Mami Wata; quella fiabesca della sirenetta, qui riproposta rivisitata.

Simidele è una Mami Wata da poco tempo, è stata creata dall’orisha Yemoja, creatura forte e meravigliosa, che serve il potente Olodumare benedicendo e raccogliendo le anime di chi spira in mare. Simidele è giovane, è diventata parte del mare dimenticando quasi tutta la sua vita precedente, ma quando è sulla terraferma, dove la sua coda da sirena muta in due gambe coperte da una veste rosa e dorata, sprazzi di ricordi le tornano alla mente.

Inizia a ricordare due occhi, quelli di sua madre e non riesce a staccarsi del tutto dalla malinconia che le portano queste memorie lontane. Un giorno durante i suoi viaggi nell’oceano vede il corpo ferito e incatenato di un ragazzo con la pelle color cioccolato come la sua: uno schiavo buttato in mare da una nave di schiavisti. Simidele è pronta a raccogliere la sua anima, pregando per il suo trapasso e viaggio verso Olodumare, ma, quando sta per premere lo zaffiro che porta al collo, il ragazzo apre gli occhi. Simidele non può lasciarlo morire in mare senza fare nulla e decide nell’impeto del momento di salvarlo e portarlo sulla terraferma, sull’isola di Yemoja, dove consegna ogni settimo giorno le anime raccolte.

Kola quando apre gli occhi e torna in sè guarda con sgomento, paura e diffidenza Simidele: conosce le leggende su Yemoja e le Mami Wata e ne ha paura. Kola vuole tornare al suo villaggio, per tornare dalla sua famiglia che nasconde un grande segreto. Simidele affronta l’ira di Yemoja, inconsapevole che il suo gesto di salvezza ha innescato una serie di eventi che potrebbero portare alla distruzione delle creature come lei e forse di qualcun altro. Così Simidele e Kola si mettono in viaggio per sistemare il guaio che hanno creato, Simidele parte con un avvertimento della grande dea: non potrà cedere in alcun modo all’amore per un umano, perché se lo facesse morirebbe e diverrebbe schiuma di mare.

In questo romanzo anche piuttosto breve (sono circa 240 pagine) abbiamo tante cose, tante tematiche. Siamo nel XV secolo, sono iniziate le colonizzazioni, gli uomini che arrivano da lontano traggono in inganno le popolazioni africane per creare dissidi e lotte e riuscire così a comprare e poi vendere i prigionieri come schiavi. Vengono descritti i rapimenti, le torture, le ferite sul corpo, le aberrazioni e le sofferenze di coloro che spesso trovano la morte in mare. Il tutto si intreccia alla leggenda, al folklore fantastico di una mitologia ricca di creature del mare, divinità egoiste e mutevoli, sirene, folletti. Tutto ciò si mescola con una missione di salvataggio che diventa missione per la vita. E Simidele dovrà imparare a fidarsi di alcuni umani e di altri no, si legherà sempre di più a Kola, rischiando grossissimo pur di portare a termine il compito che si è imposta.

Lo stile può risultare disturbante per le scene descritte in alcuni punti, così come le tante informazioni presenti nelle pagine portano il lettore a non avere un ritmo veloce ma piuttosto lento, per certi versi pesante. Si rimane affascinati da ciò che Natasha Bowen ha creato, le avventure si susseguono una dopo l’altra e l’intreccio della storia mantiene alta la tensione. Riusciranno Simidele, Kola e tutti i personaggi che li accompagnano a sistemare tutto? Simidele si innamorerà di Kola condannandosi a morte certa?

Editore: Mondadori
Pagine: 243
Prezzo: 19,90€
Voto: 7/10

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Nova – Fabio Bacà

Nova di Fabio Bacà è un romanzo pubblicato lo scorso 7 ottobre 2021 dalla casa editrice Adelphi ed è in lizza per la vittoria del Premio Strega 2022.

Si tratta del secondo romanzo dell’autore che ha esordito, sempre con Adelphi, con il romanzo Benevolenza Cosmica nel 2019.

Davide è un neurochirurgo ormai affermato che vive a Lucca insieme alla moglie Barbara e al figlio adolescente Tommaso.

La sua vita sembra procedere su binari piuttosto tranquilli: una routine familiare ben consolidata e un lavoro a cui si dedica anima e corpo nell’attesa (e nella speranza) di salire quel gradino che lo porterà ad essere primario del suo reparto.

Quello che però Davide nasconde dietro una parvenza di uomo che odia la violenza è il fatto che, in realtà, sia un vero e proprio vigliacco. Fatto che acquista quasi una forma reale quando assiste al tentativo di un uomo di rimorchiare sua moglie: Davide si nasconde, guarda la scena come se non lo riguardasse, lasciando che sia un estraneo a togliere di mezzo l’indesiderato.

Quasi casualmente, un giorno, lo stesso estraneo si ritrova sulla via di Davide. Intenzionato a saperne di più, Davide lo segue. Farà così la conoscenza di Diego, uno strano individuo, quasi un monaco, dal passato burrascoso, che diventerà una sorte di mentore.

Ma come cambierà la tranquilla vita di Davide con l’arrivo di Diego?

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Fabio Bacà ci racconta la storia di una vita ordinaria che, improvvisamente, deraglia da quelle che sono le sue rotaie, il suo percorso sicuro.

Davide è un uomo che dall’oggi al domani si trova a fare i conti con la parte più profonda di sé, con le sue paure più nascoste. E se questo, per molti, potrebbe essere una nota positiva, per il protagonista di questo romanzo non lo è: fare i conti con i suoi demoni lo porterà a diventare l’opposto di quello che è sempre stato, ad agire impulsivamente senza rendersi conto di quali potrebbero essere le conseguenze mettendo in serio pericolo la propria famiglia.

Se da un punto di vista psicologico questo romanzo si rivela estremamente interessante e regala qualche punto di riflessione è dal punto di vista stilistico che si iniziano a riscontrare seri problemi.

Il linguaggio usato da Bacà è pomposo, desueto, costantemente alla ricerca di una ricercatezza linguistica spinta agli estremi. Se a questo poi si aggiunge la massiccia presenza di termini tecnici dovuti alla professione del protagonista (neurochirurgo) ci si ritrova davanti un libro che si fa fatica a leggere.

Inoltre ci sono delle scelte narrative inspiegabili, coincidenze che hanno quasi del ridicolo, scene che per me non hanno senso. Il tutto poi ridotto ad un finale che finale non è: troppe questioni lasciate in sospeso, troppe domande aperte, nessuna chiusura del cerchio.

Nova di Fabio Bacà aveva un potenziale ma è stato sprecato dall’autore. Quello che rimane è la consapevolezza che Bacà possiede una vasta conoscenza della lingua italiana, in uso e non.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Adelphi
Pagine: 279
Prezzo: 18.00€
Voto: 4.5/10

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I miei giorni alla libreria Morisaki – Satoshi Yagisawa

I miei giorni alla libreria Morisaki è il romanzo d’esordio di Satoshi Yagisawa, edito da Feltrinelli e uscito due settimane fa in tutte le librerie. Protagonista del romanzo è Takako, una giovane venticinquenne che si è trasferita da qualche anno a Tokyo e ha cominciato a lavorare in un’azienda. Qui ha iniziato a frequentarsi con un uomo di cui si è innamorata, rimanendo però ben presto delusa dalla scoperta che lui sia fidanzato e si stia per sposare con una collega d’ufficio. La tristezza la spinge a licenziarsi e a rintanarsi nel suo appartamento, smettendo di fare qualsiasi cosa.

Arriva salvifica la chiamata dello zio Satoru, proprietario di una piccola libreria dell’usato a Jimbocho, quartiere paradiso per i lettori, dove si trovano più di 160 librerie, ciascuna specializzata in un determinato genere di libri. Lo zio infatti le chiede se vuole venire a stare nell’appartamentino sopra la libreria Morisaki, dove ha vissuto anche lui, in cambio dell’aiuto in negozio le mattine in cui lui non potrà lavorare. Takako accetta, ricorda con affetto lo zio che non vede da anni, ricorda anche la zia, sparita ormai da più di cinque anni senza una ragione.

Cominciano così questi mesi alla libreria Morisaki, settimane in cui Takako impara ad amare la lettura, entrando in punta di piedi in questo mondo, imparando ad aprirsi un po’ con gli altri, facendo amicizia con i clienti abituati, tra cui il signor Sabu, collezionista di volumi che la moglie minaccia di rivendere tante volte. Takako conosce anche il personale di un bar vicino dove servono un ottimo caffè e dove conosce un coetaneo che passa ogni sera a guardare fisso oltre la vetrina.

Il romanzo è diviso in due parti: la prima ricopre i mesi in cui Takako trascorre i suoi giorni alla libreria, in cui capisce di doversi riprendere da quella pausa forzata causata dalla delusione per un amore finito e in cui scopre un modo per rialzarsi; nella seconda la ragazza ha trovato un nuovo lavoro e torna a Jimbocho per rincontrare la zia, tornata dopo anni, per carpire il motivo della sua fuga.

I miei giorni alla libreria Morisaki è un romanzo rilassante, una lettura di conforto, che si lascia leggere in poche ore e che trasporta il lettore in uno dei quartieri di Tokyo più famosi al mondo, in mezzo ai milioni di libri delle librerie. Takako è una protagonista che svolge il ruolo di voce narrante: per quanto impariamo a conoscerla il focus della narrazione non si sofferma esclusivamente su di lei, ma si allarga allo zio, alla zia e agli altri personaggi che si affastellano in questo piccolo microcosmo.

SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Feltrinelli
Pagine: 144
Prezzo: 16€
Voto: 7/10

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Il figlio della luce. Il romanzo di Ramses (vol.1) – Christian Jacq

Il figlio della luce. Il romanzo di Ramses (vol.1) di Christian Jacq è stato pubblicato in prima edizione nel 1997 e poi nel 2016 dalla casa editrice Mondadori.

Si tratta del primo volume di una serie che conta ben cinque romanzi, tutti ispirati alla vita del faraone Ramses II che l’autore ha sempre ammirato.

In questo primo romanzo ci viene presentata la figura di un Ramses giovane, secondogenito del faraone Sethi. Dapprima un bambino sveglio e intelligente, dopo un adolescente sempre più curioso del mondo e dei suoi segreti, devoto al padre di cui mai mette in dubbio le scelte e desideroso di compiacerlo il più possibile nella remota eventualità che, scalzando suo fratello primogenito, possa essere lui designato al trono d’Egitto.

E se per Ramses è un desiderio profondo per alcuni potrebbe essere una realtà che va assolutamente evitata: sin dalla prima giovinezza, infatti, il principe si trova coinvolto in strani attentati alla sua vita. Attentati di cui mai si riesce a comprendere il mandante e a cui, fortunatamente, lui riesce sempre a sfuggire.

Nonostante la sua vita sembri in perenne pericolo il principe riesce ad instaurare rapporti d’amicizia sinceri e leali, s’innamora prima della bella Iseth e poi della dolce Nefertari (che diventerà sua moglie).

Tra attacchi alla propria vita, prove incredibili a cui Sethi lo sottopone e sfide con divinità occulte, Ramses crescerà con un carattere forte ed energico che lo condurrà ad essere l’erede del trono d’Egitto. E quando questo avverrà, durante il quindicesimo anno del governo di Sethi, Ramses si troverà impreparato e ancor più sotto minaccia.

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Christian Jacq ci porta nell’antico Egitto, raccontando la cultura e i fasti di una delle più grandi civiltà antiche.

Nonostante l’argomento e il periodo storico stuzzichino più di una curiosità devo ammettere che la lettura di questo libro mi ha delusa e a tratti annoiata.

Partendo dallo stile: semplice, telegrafico, mancante di quel quid che riesce ad attirare il lettore. Inizialmente sembra uno stile dedicato ad un pubblico giovane ma, a lungo andare, anche questa sensazione cade: sembra di leggere un lungo compito di storia da consegnare ad un insegnate nemmeno troppo severo.

All’interno dello stesso capitolo ci sono dei repentini cambi di argomento che destabilizzano e distraggono il lettore.

Per non parlare di alcune inesattezze storiche, vicende inventate a piè pari e altre storie (come quella di Mosè) completamente stravolte.

Insomma, per me è stato un romanzo che ho finito per inerzia: così come si apre, senza una spiegazione sul dove e con chi ci troviamo, così repentinamente finisce lasciando la sensazione di una storia spezzata, non terminata, per cause esterne.

Il figlio della luce. Il romanzo di Ramses (vol.1) di Christian Jacq aveva tutte le carte in regola per essere un grande romanzo di apertura per raccontare una grande figura del passato ma sono state tutte giocate male. Non so se nei successivi quattro romanzi l’autore rimedi a questi difetti ma, sinceramente, non ho nessuna voglia di scoprirlo.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Mondadori
Pagine: 345
Prezzo: 14€
Voto: 4/10

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Memoria di ragazza – Annie Ernaux

Memoria di ragazza è uno degli ultimi romanzi scritti e pubblicati da Annie Ernaux, autrice francese di grande spicco. Il romanzo in questione si presenta come un memoir, un racconto intimistico e autobiografico di un’Annie diciassettenne, quasi diciottenne, inesperta della vita e del mondo, che si affaccia su di esso nell’estate del 1958.

Annie infatti è cresciuta quasi sotto una campana di vetro, senza aver mai conosciuto uomini o ragazzi coetanei, ha frequentato il liceo dalle suore. Nell’agosto del 1958, due settimane prima di compiere diciotto anni, va a lavorare come educatrice in colonia, nel sanatorio di S.

La vita con coetanei, con ragazzi più grandi, accanto a bambini di cui si cura ben poco, la spinge alla ricerca di un contatto continuo, abbassa tutte le difese e si apre all’amore e al mondo del sesso. Così si innamora quasi follemente di H., il capo educatore, insegnante di educazione fisica in una scuola di Rouen e ci finisce a letto, non riuscendo però ad avere un rapporto completo. H. è fidanzato, ma sembra non preoccuparsi delle scappatelle estive, inizia infatti una relazione con una ragazza molto più bella di Annie, che si sente così abbandonata e cerca in ogni modo di avvicinarsi a lui.

Passa l’estate e il lavoro civettando, pomiciando e praticando sesso orale, masturbazione, ad altri educatori, diventando come lei stessa si definisce “la puttana della domenica”. L’esperienza alla colonia si esaurisce con una fame di vita sempre più profonda, l’ennesimo tentativo di essere notata da H., finendo per essere nuovamente usata da lui. L’autunno la spinge a voler cambiare, a intraprendere studi filosofici, provare l’ammissione alla Scuola normale, per diventare poi insegnante.

Annie cambia totalmente vita, cerca uno scopo, tra nuove amicizie, studio, ottimi voti, una fame di amore e relazioni che la porta ad avere un rapporto sempre più controverso con il cibo: soffrirà di attacchi di bulimia. Ancora ci sarà l’esperienza all’estero come ragazza alla pari, il nuovo tentativo, disatteso, di lavorare nuovamente alla colonia.

Annie Ernaux scava dentro se stessa cercando di rivedere con gli occhi dell’adolescenza e giovinezza se stessa ventenne, con tutti i suoi sbagli, le sue insicurezze e problemi. Ci riesce distaccandosi da se, vedendosi come altro, ripercorrendo un viaggio all’indietro di sessant’anni. Non mancano le citazioni a canzoni, dischi, film del periodo, così come non manca il riferimento a Simone De Beauvoir e al suo Il secondo sesso, testo veramente illuminante per Annie stessa e per la generazione di ragazze dell’epoca.

Il tutto raccontato con un linguaggio che lascia poco spazio all’immaginazione, un linguaggio reale e veritiero, che non si perde in inutili giri di parole.

SCHEDA DEL LIBRO

Editore: L’Orma editore
Pagine: 256
Prezzo: 18,00€
Voto: 7/10

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Una stella senza luce – Alice Basso

Una stella senza luce di Alice Basso è stato pubblicato lo scorso 12 maggio dalla casa editrice Garzanti.

Si tratta del terzo romanzo della serie ambientata a Torino con protagonista la dattilografa Anita Bo. I primi due volumi sono Il morso della viperaIl grido della rosa.

Sono passati tre mesi da quando Anita ha cominciato a lavorare come dattilografa per la rivista Saturnalia e sono tre mesi che, insieme al suo capo Sebastiano Satta Ascona, hanno creato la penna fittizia di J.D. Smith per denunciare i soprusi del regime fascista.

La questione è sempre più delicata, qualcuno della censura potrebbe accorgersi delle similitudini tra i racconti di Smith e le vicende di cronaca locale. Bisogna stare attenti e coinvolgere meno gente possibile.

È per questo che, quando negli uffici di Saturnalia arriva il regista Leo Luminari che vuole trasportare sul grande schermo proprio le avventure di J.D. Smith, Sebastiano diventa improvvisamente guardingo e diffidente: che il regista possa essere diventato una spia del regime?

L’occasione per ottenere una risposta arriva in maniera tragica: il corpo di Luminari viene trovato nella sua stanza d’albergo, trapassato da una lama. Chi ha ucciso Luminari? Ma, soprattutto, perché è stato ucciso?

Ad Anita e Sebastiano non resta che tornare ad indagare, ficcando il naso qui e là, nei ricordi di un tempo sfavillante in cui Luminari e i suoi amici erano dei veri e propri divi, cercando così la verità.

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Alice Basso ci riporta in quel di Torino. Una Torino di fine estate che sta finalmente tirando fiato dal caldo afoso, pronta ad accogliere l’autunno che già si rivela nei suoi colori.

Se sul piano temporale passano pochi mesi tra un’avventura e l’altra, sul piano personale la maturazione è sempre più veloce e repentina: rendersi conto di un sistema che non va, dei soprusi perpetrati giorno dopo giorno, accorgersi che l’Italia è formata da una popolazione povera e parzialmente cieca a tutto. Questo è quello che succede nella vita di Anita. E insieme alla presa di coscienza dentro di lei matura sempre più una voglia di rivincita e di ribellione che però deve tenere a bada.

Come sempre, accanto a questa crescita personale della protagonista, la Basso affianca l’elemento giallo con le indagini per la strana morte del maestro Luminari. Indagini che, pur non avendo nulla di ufficiale, sono sempre molto avvincenti e raccontate con ritmo serrato.

Lo stile dell’autrice si riconferma frizzante e di semplice lettura. Un linguaggio alla portata di tutti, condito con degli intercalari che faranno sorridere il lettore. Il tutto a favore di una lettura piacevole e scorrevole.

Una stella senza luce di Alice Basso ovviamente non è il finale di questa avvincente serie. Avremo ancora la compagnia di Anita e Sebastiano, andremo ancora ad indagare con loro. E chissà se anche il lato romantico riceverà la sua giusta soluzione.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Garzanti
Pagine: 314
Prezzo: 16.90€
Voto: 9/10

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Le sorprese del buio – Kerstin Gier

Uscito qualche settimana fa per Corbaccio editore, Le sorprese del buio è il primo capitolo della nuova trilogia urban fantasy nata dalla penna di Kerstin Gier.

Il romanzo è a due voci: Quinn e Matilda. Quinn è un adolescente scapestrato, esce da due mesi con Lilly, anche se vuole chiudere il rapporto. Al compleanno dell’amico Lasse vorrebbe lasciarla, ma la sua attenzione viene captata da una misteriosa ragazza dai capelli blu che conosce il suo nome completo e gli chiede di parlargli. Quinn attratto dalla ragazza, Kim, vedendola attraverso la finestra del bagno in difficoltà, decide di intervenire e si lancia in suo soccorso. Ma il salvataggio porta i due alla fuga e Quinn, inseguito da una creatura leggendaria, da uno strano uomo dagli occhi gialli e da un lupo, nonostante la velocità e le doti sportive acquisite col parkour, finisce steso a terra investito da una macchina.

Matilda Martin ha un anno in meno di Quinn, una famiglia cattolica praticante, una vita scandita da attività di volontariato e decisioni prese dai suoi genitori. Abita davanti alla casa di Quinn e ha per lui una cotta da anni, nonostante l’arroganza del ragazzo e i dispetti avvenuti quando erano bambini. Matilda infatti assomiglia molto a sua cugina Luise, verso cui erano sempre diretti gli scherzi del bambino. La notizia dell’incidente sfasa tutta la comunità e Matilda per prima, che spera nella ripresa del ragazzo.

Incredibilmente Quinn si riprende e dopo qualche settimana passata in ospedale torna a casa su una sedia a rotelle, con la testa piena di cicatrici e con qualche capacità in più che gli da l’impressione di impazzire. Ripensa alla notte dell’incidente chiedendosi se ciò che ha visto sia reale e continua a fare strani sogni pieni di figure fantastiche, vede cose che gli altri non vedono, creature tra le piante e gli alberi e, soprattutto, inizia a vedere l’uomo dagli occhi gialli e il cappello nel cimitero vicino alla sua casa.

Matilda approfittando della raccolta fondi per il funerale di una signora del circondario venuta a mancare, suona alla casa di Quinn e viene accolta dalla madre, che detesta vedere Quinn abbandonato a se stesso, da solo. La donna propone alla ragazza un accordo: le chiede di stargli vicino in cambio di denaro. Quinn infatti nel mentre ha lasciato Lilly via messaggio, ha smesso di voler vedere anche il suo amico Lasse, non sopportando di essere guardato da lui con compassione e vuole scoprire qualcosa di più sulle creature che non sa più se ha immaginato o visto davvero.

Così per caso Quinn e Matilda iniziano a frequentarsi: Matilda accompagnerà Quinn due volte a settimana dove vuole, spingendo la carrozzina in luoghi impensabili. Cosa si nasconde nel cimitero della città? Chi sono i due proprietari, Fata e Giacinto, del nuovo negozio di fiori che ha aperto sulla strada? Chi è l’uomo dagli occhi gialli? E dove è finita la ragazza dai capelli blu da cui tutto è cominciato?

Tra leggende, altre dimensioni, santi e mostri, elfi e fate, Quinn e Matilda dovranno imparare a conoscersi meglio e a scoprire la verità. Le sorprese del buio è un degno inizio di una trilogia che si preannuncia molto interessante. Vengono spiegate diverse cose e tante altre vengono lasciate in sospeso, per mantenere alta la tensione del lettore. Il finale però del romanzo permette di chiudere un capitolo e creare delle aspettative su ciò che avverrà dopo. Inconfondibile rimane lo stile dell’autrice, che già mi aveva colpito con le due precedenti trilogie. Sorprende la scelta di dare tanto spazio ad un protagonista maschile che diventa eroe della storia, differenziandosi quindi nella scelta femminile delle precedenti avventure.

SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Corbaccio
Pagine: 405
Prezzo: 18,60€
Voto: 8/10

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Il giocatore – Fëdor Dostoevskij

Il giocatore di Fëdor Dostoevskij è un romanzo classico del 1865 pubblicato in Italia da vari editori tra cui Feltrinelli Editore.

Fu il primo romanzo che Dostoevskij dettò ad una stenografa e prese vita in ventisette giorni, esattamente tra la scrittura della quinta e sesta parte del grande capolavoro Delitto e Castigo.

Siamo nella fittizia cittadina di Roulettenburg, in Germania, e qui vi si trova il precettore Aleksej con la famiglia presso cui presta servizio: il vecchio generale, i suoi due figli e la figliastra Polina. Accanto a loro due misteriose figure francesi: madamoiselle Blanche e il marchese Des Grieux.

Il generale è coperto di debiti e l’unica speranza è che la capostipite della famiglia, colei che detiene un discreto reddito, muoia. Purtroppo per lui la vecchia nonna giungerà anche lei a Roulettenbourg e di certo non farà nulla per il nipote.

Tra tumulti di cuore e gag spassose tutti i personaggi si troveranno, indistintamente, coinvolti dalla febbre del gioco che farà perdere tutto a tutti. Ma nel profondo del cuore c’è sempre la speranza di poter redimersi e guarire dalla febbre di gioco. Ma solo da domani.

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Fëdor Dostoevskij tratteggia con maestria il vizio del gioco dal primo momento in cui la febbre si impossessa del giocatore al momento in cui, pur conscio di essere ridotto al lastrico, non si riesce a fermare questa voglia di giocare.

Il tutto con uno stile pulito e lineare, condito con un pizzico di ironia e tanta sagacia.

Perché non è solo il vizio del gioco che viene descritto e deplorato, ma bensì tutta la società dell’epoca: la borghesia russa, così come la borghesia in genere, gli impicci e le passioni vengono scandagliate al microscopio e messe alla berlina con un pizzico di cinismo che non guasta mai.

Personaggio principale e voce narrante è Aleksej: un uomo spiritualmente evoluto ma che ancora cerca il suo scopo sulla terra, un uomo che si ribella alle autorità ma contemporaneamente le teme. Un personaggio vivo, dall’intelligenza arguta, dai sentimenti focosi che, purtroppo, trova il suo unico slancio nel gioco d’azzardo.

Anche i personaggi secondari sono ben delineati anche se con poche pennellate.

Si tratta di un romanzo breve che lascia il lettore in una sorta di insoddisfazione: si vorrebbe di più, scandagliare più a fondo, riuscire a capire se il famoso domani arriverà mai.

Il giocatore di Fëdor Dostoevskij è una lettura godibilissima che, appunto nella sua brevità, può avvicinare anche un giovane lettore ad un grande scrittore della letteratura russa.



SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Feltrinelli
Pagine: 233
Prezzo: 9.90€
Voto: 8.5/10