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Il peso dei segreti – Aki Shimazaki

Il peso dei segreti è un romanzo diviso in cinque parti, cinque parti che in origine erano state pubblicate separatamente tra il 1999 e il 2004. Aki Shimazaki ha costruito un’unica storia che si dipana attraverso esse.

All’inizio conosciamo Namiko, che con il figlio va ad accudire la madre Yukiko, molto malata. La madre è sopravvissuta alla bomba atomica sganciata il 9 agosto su Nagasaki; non ha mai raccontato i suoi ricordi di guerra, che sono sempre stati percepiti come un peso dalla donna. Quando Yukiko muore e Namiko arriva dal notaio per il testamento fa una sconcertante scoperta: la madre gli ha nascosto un fratellastro e le ha lasciato un quaderno in cui racconta il suo passato.

Veniamo così a scoprire che quando aveva quattordici anni Yukiko viveva con la madre e il padre a Nagasaki, dopo essersi trasferiti da Tokyo, per motivi lavorativi del padre farmacologo. Nella casa accanto viveva la famiglia Takahashi: Mariko la moglie, il marito Kenji e il figlio di Mariko, Yukio. Kenji era stato trasferito in Manciuria, inizialmente per sei mesi, protrattisi poi per due anni con la guerra. Yukiko e Yukio avevano fatto amicizia e si erano innamorati, ma un giorno Yukiko aveva fatto una scoperta agghiacciante: suo padre, il suo amorevole padre, il signore Horibe, tradiva sua madre con Mariko da anni e da lei, tanti anni prima, aveva avuto un figlio, Yukio, che non aveva mai voluto riconoscere, facendo parte lui di una famiglia rispettabile ed essendo lei orfana senza origini conosciute.

La reazione di Yukiko è una presa di posizione contro la crudeltà del padre, adultero, vigliacco e soprattutto prepotente con Mariko stessa: viene fuori infatti durante un incontro che lei spia da un buco nella parete, che se il signor Takahashi è ancora in Manciuria è solamente colpa del signor Horibe, che sarebbe dovuto partire per andare lui al suo posto. Invece il signor Horibe, approfittando del suo potere ha agito per il suo tornaconto, per avere accanto a sè la sua ex amante e avere su di lei potere. Troppe persone soffrono e sono destinate a soffrire per causa sua; Yukiko, innamorata di Yukio, è consapevole che non potrà stare con lui perchè sono fratellastri. Dopo essersi procurata una dose di cianuro di potassio, che circolava tra i giapponesi in quegli anni, in vista del suicidio se il Giappone fosse capitolato e la gente fosse stata fatta prigioniera, la mescola con una medicina per lo stomaco del padre. La mattina del 9 agosto il signor Horibe prende la medicina e muore avvelenato, da solo, in casa. Poche ore dopo viene sganciata la bomba atomica su Nagasaki.

Nella seconda parte ci spostiamo e a raccontare la sua storia è Yukio stesso: nuovi pezzi del puzzle si uniscono. Scopriamo quindi di come il bambino fino ai quattro anni abbia frequentato il padre, il signor Horibe, senza saperlo, dell’amicizia con la figlia di questi, Yuriko, di come lei fosse la sua unica amica. Leggiamo la vita di Yukio, il matrimonio in tarda età, i figli e poi la morte della madre e la confessione di questa sulla sua nascita. I segreti continuano a venire a galla anche successivamente, nella terza parte, dove scopriamo il passato di Mariko, le sue origini coreane, in un Giappone pre-seconda Guerra Mondiale, in cui essere stranieri era uno stigma e in cui essere coreani era motivo di pericolo. Conosciamo quindi il suo nome, il nome di sua madre, le origini di un quaderno scritto in coreano, un orfanotrofio.

Nelle ultime due parti leggiamo poi la storia di Kenji, il suo punto di vista, la sua prospettiva, il suo conoscere le sue origini solo durante la vecchiaia e, infine, il ritorno alle fila del presente, quando torna a parlare Mariko e aggiunge nuove pennellate al quadro finale.

Il peso dei segreti delinea una storia attorno pochi personaggi la cui vita si va a incrociare nel grande affresco che è stata la Storia del Giappone nell’ultimo secolo, andando a toccare anche argomenti poco affrontati spesso, come il trattamento dei giapponesi nei confronti dei coreani. Le trame e sotto trame si innestano perfettamente le une alle altre, regalando un’idea di insieme. Il titolo delle cinque parti (Tsubaki -camelia-, Hamaguri -conchiglia-, Tsubame -rondine-, Wasurenagusa -nontiscordardimè- e Hotaru -lucciola) richiama alcune tematiche di esse e, infine, il titolo finale della raccolta riesce a far percepire appieno il suo significato: è il peso dei segreti, delle cose tenute nascoste per anni e anni, che attanaglia e soffoca l’esistenza di questi personaggi. Lo stile è incalzante, molto scorrevole, le pagine volano una dopo l’altra.

SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Feltrinelli
Pagine: 389
Prezzo: 9,90€
Voto: 8/10

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Per le strade di Tokio – Nick Bradley

Per le strade di Tokio di Nick Bradley è un romanzo uscito per Editrice Nord l’8 aprile.

Si tratta del primo romanzo di quest’autore nato in Germania ma che ha vissuto diversi anni in Giappone. Dopo essere tornato in Europa ha voluto approfondire la figura del gatto nella cultura nipponica ed è da qui che parte l’idea per questo libro.

Il romanzo si apre con il racconto di una ragazza che si reca dal miglior tatuatore della città con una richiesta molto particolare: vuole essere tatuata su tutta la schiena l’intera città di Tokio. Senza nessun essere vivente.

Il tatuatore, inizialmente, cerca di dissuaderla essendo lei una ragazza molto giovane e sicuramente di buona famiglia. Le fa anche presente che, per completare il lavoro, ci vorranno parecchi mesi.

Date le insistenze della ragazza (il cui nome è Naomi) il tatuatore si mette all’opera. Un giorno, durante una seduta, decide di fare uno “scherzo” e di inserire, nel tatuaggio, un essere vivente: disegna così una piccola gatta calico davanti alla statua di Hachiko.

Nella seduta successiva il tatuatore si accorge che la gattina non c’è più. La cerca nel disegno e la trova in un altro punto della città. Convinto di ricordarsi in maniera errata dove avesse inizialmente disegnato la gattina, rimane sconvolto quando, alla successiva seduta, la gattina si è spostata ancora. Sta forse impazzendo?

Iniziano così una serie di racconti: piccole vite che si incrociano nella caotica Tokio tutte accomunate dalla presenza, seppur fugace, di questa piccola gatta che appare nelle loro vite.

E pare che sia proprio lei a tirare le redini del destino di queste vite e ad aiutarle. Ma com’è possibile?

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Nick Bradley, partendo dalla leggenda del bakeneko (un demone gatto che può trasformarsi in umano), ci racconta una Tokio che non si ferma mai, autentica ed affascinante.

Nelle varie storie raccontate vengono tratteggiate molte vite, esistenze all’apparenza lontanissime tra loro, ma che in realtà sono accomunate dagli stessi desideri, dalle stesse paure e dubbi. Vite a cui basta un attimo, un avvenimento improvviso, per cambiare rotta.

I vari racconti, inseriti in un particolare ordine, spaziano per diversi generi donando al lettore un’esperienza di lettura molto particolare e appagante. Si crea una sorta di puzzle che, come per magia, si ricompone sotto gli occhi del lettore man mano che si procede alla lettura.

Lo stile è un mix tra Europa e Giappone, una sorta di fusione che rimane comunque lineare e semplice da seguire. Perfetta anche la caratterizzazione dei personaggi, resa benissimo anche nelle poche pagine di cui si compongono i racconti. Inoltre Bradley è stato capace di adattare Tokio ai personaggi rendendola, di volta in volta, diversa a seconda dello sguardo del momento.

Per le strade di Tokio di Nick Bradley è stata una vera e propria esperienza di lettura che mi ha permesso di familiarizzare con una cultura, quella nipponica, a me totalmente sconosciuta e mi ha così aperto un mondo nuovo ed interessantissimo.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Editrice Nord
Pagine: 355
Prezzo: 18.00€
Voto: 9/10