Chi non conosce la storia di Ade e Persefone? Chi non ne è rimasto in qualche modo affascinato?
Pensare a una sorta di “principe oscuro” che ama e rapisce la sua bella, ma che in qualche modo, non può davvero averla per sé…
Sulla storia mitologica di questa coppia si sono andate a creare varie trame e storie, è il caso, per esempio, di Labyrinth, il film degli anni ‘80 in cui l’oscuro Re dei Goblin era interpretato da David Bowie e dal suo sguardo dagli occhi eterocromi.
È proprio a queste due storie, così simili e prototipiche, che si rifà la storia del romanzo Wintersong di S. Jae-Jones.
La trama è semplice: in un periodo storico non meglio precisato, ma in cui la tecnologia non esiste e si crede ancora alla magia, anche se in minima parte, vive Elisabeth, detta Liesl. Una ragazza normale, per certi versi banale: non bella, anzi, una donna di casa che si prende cura della sua famiglia e dei suoi due fratelli. Una ragazza abituata a rimanere nell’ombra, a non prevalere. Sua sorella, d’altronde, è bellissima. Suo fratello è un fenomeno con il violino. La sua storia è quasi destinata a cadere nel dimenticatoio. Se non fosse che…
Elizabeth ha un dono, il dono della musica. Un dono diverso da quello di suo fratello, forse persino più potente e irruento. E che l’ha portata a conoscere il più oscuro dei re: il Re dei Goblin. Vive nelle sue memorie, come un sogno infantile, almeno fino al giorno in cui sua sorella non viene rapita…
Questo romanzo, scritto in modo molto fluente, mi ha colpito tantissimo.
Credo di non essere mai stata più combattuta sul giudizio di un libro come in questo caso in vita mia!
Il romanzo è molto bello, pieno di particolari, soprattutto psicologici, dei personaggi, in particolare dei protagonisti tra cui Elizabeth e il Re dei Goblin.
Nonostante ciò, nella prima parte ho faticato ad amarlo: ci sono scene poco curate, dettagli lasciati al caso, e, soprattutto, e questo si ripete per tutto il libro, questioni aperte e mai richiuse con una spiegazione soddisfacente.
Gli avrei potuto dare un voto tra il 6 e mezzo e il 7, tranquillamente, se non fosse per questo: questo libro mi ha straziato il cuore. Dalla sua metà in poi, la lettura è diventata più concitata, quasi sofferta. Questo libro è stato capace ti tirarmi fuori emozioni fortissime, contrastanti, ti acchiapparmi le viscere e contorcermele per il dolore, la passione, la curiosità, lo struggimento. È un romanzo affascinante, davanti alla quale non si può rimanere indifferente.
La stessa protagonista, Elizabeth, è controversa, complessissima a livello psicologico, sfaccettata. Non potevo non adorare questa ambivalenza, che si ripete, in modo diverso ma non meno affascinante, per il Re dei Goblin. Un personaggio tormentato, bellissimo, impossibile non amarlo.
L’oscurità è una tematica cardine di questo romanzo, insieme a tutte le debolezze umane. E questa è stata una delle cose che più ho amato di questo romanzo che merita un posto d’onore nella mia libreria, oltre che nel mio cuore.
Consigliato a chi ama le storie travagliate e le emozioni forti!
SCHEDA DEL LIBRO
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 448
Prezzo: 10.00€
Voto: 8,5/10