Molti romanzi familiari ci hanno raccontato come spesso la famiglia sia un luogo pieno di contraddizioni: da un lato origine di tutte le nostre ansie e cattive abitudini, dall’altro l’unico posto dove abbiamo davvero la possibilità di metterci in gioco, di testare noi stessi, di stabilire legami fortissimi, viscerali, quanto, talvolta, malsani. Ogni famiglia è una storia da raccontare, sono convinta di questo senza eccezioni, e Michael Frank ha saputo raccontare la sua in maniera impeccabile.
Devo ammettere che prima di leggere I formidabili Frank mi aspettavo altro, essendo gli zii famosi sceneggiatori di Hollywood, credevo di trovare un romanzo sfarzoso e brillante, pieno di personaggi buffi e sopra le righe e invece ho trovato una famiglia folle, ma tutto sommato normale, in cui in cui l’unica sceneggiatura presentata è quella della vita.
I formidabili Frank è un memoir, è la storia del legame tra Michael e i suoi zii, una coppia senza figli che “adotta” il nipote e plasma la sua personalità secondo personalissimi ed eccentrici canoni.
I Frank non sono una famiglia normale, un fratello e una sorella hanno sposato a loro volta un fratello e una sorella, una situazione intricata che ha dato vita ad un incrocio di anime altrettanto intricate. La bravura dell’autore sta nel lasciare il palco a zia Hank, protagonista indiscussa della famiglia Frank, una donna dalla personalità ingombrante a cui tutto viene sempre perdonato grazie al carisma che esercita nei confronti degli altri. Hank è una vera diva: maniaca del controllo, egocentrica, permalosa e volubile, porta sempre Michael con sé, gli suggerisce i film da vedere, i libri da leggere, persino cosa va bene e cosa no in fatto di arrendamento. E’ una manipolatrice: attraverso una serie di subdoli ricatti morali che lei spaccia per affetto incondizionato, tiene gli altri legati a sé e lo stesso fa con il nipote. Michael infatti ha con sua zia un rapporto di odio-amore a causa della volubilità della donna, aspetto che genera tantissime insicurezze nel ragazzo, da cui riuscirà a liberarsi (in parte) solo da adulto.
In questa storia ci sono anche i genitori di Michael, due persone fragili, anche se in modo diverso: Marty è un padre irascibile e facile alla violenza, la madre Merona è succube della cognata da cui, solo dopo molto tempo riesce a prendere le distanze. Entrambi percepiscono la stranezza del legame tra il figlio ed Hank, ma quando provano ad allontanarli generano solo maggiori tensioni. Tra i personaggi c’è anche nonna Sylvie, donna dolce che sembra in qualche modo poter aiutare il nipote a rimanere in equilibrio, ma purtroppo la donna scompare presto.
Un cambio di tono nel romanzo avviene poi nella seconda parte quando Michael, ormai adulto, assiste lo zio moribondo in ospedale. Lo zio è il marito di Hank, un uomo buono e sicuramente meno volubile della moglie, ma innamoratissimo di lei che fino alla fine dei suoi giorni, rimane cieco davanti all’ incoerenza di Hank. Michael a questo punto del romanzo interpreta gli eventi che hanno caratterizzato la sua infanzia, la distanza e il tempo gli hanno permesso di riflettere sulla sua vita e di comprendere, almeno in parte, le dinamiche della sua famiglia.
I formidabili Frank è stato ingiustamente accusato di essere prolisso e ridondante, aspetto su cui non sono assolutamente d’accordo, ho trovato invece la lettura molto scorrevole e gli episodi narrati utili alla comprensione dei rapporti familiari.
La storia è molto forte e la scrittura è potente, l’autore ha saputo raccontare un legame tra zii e nipote quindi, tra due adulti e un bambino, intimo ma intricato e ricco di problematiche psicologiche difficili da gestire per un ragazzo.
Alla fine della storia Michael fa pace con sé stesso, si rassegna a ciò che non può cambiare e in un certo senso ne esce fuori salvo, persino arricchito.
Da lettrice mi sono ritrovata immersa in una famiglia che è un mondo, in una storia che chiunque abbia avuto dei genitori o degli zii può capire. Questa storia infatti, pur essendo ricca di situazioni particolari, ha il sapore agrodolce che hanno tutti i legami familiari prima o poi. Ho avuto lo stesso mal di pancia di Michael durante la lettura, la sua stessa tensione generata dall’incoerenza di chi lo circondava, poi la voglia di ribellione, la necessità prudente di fuggire e la consapevolezza che, per quanto complicata e incomprensibile, la famiglia rimane la nostra unica vera radice.
SCHEDA DEL LIBRO
Editore: Einaudi
Pagine: 344
Prezzo: 20,00€
Voto: 9/10