Uscito da qualche settimana per Mondadori, Vite mie è l’ultimo romanzo di Yari Selvetella pubblicato. Nella storia del nostro blog abbiamo già parlato di questo autore, con il suo Le stanze dell’addio Qui. Torniamo a parlare in queste pagine di vita e famiglia.
L’autore si fa voce narrante e protagonista del racconto, chiamandosi con il nome di Claudio. Claudio racconta come riflettendoci ha la sensazione di aver smesso di amare, di non essere più in grado, di andare avanti nella vita in casa per equilibri precostituiti. Ci racconta della grande famiglia allargata che vive sotto lo stesso tetto: abbiamo Carlo e Tiziano, il primo dottorando di astrofisica, il secondo studente universitario di cinema, entrambi figli di G., la prima moglie di Claudio. G. è morta circa dieci anni prima per una leucemia, lasciando un grande vuoto nella vita di tutti. Nella casa poi vive Nico, il figlio che G. e Claudio hanno avuto assieme, Agata, la nuova moglie di Claudio e Micol, la loro figlioletta.
Così i rapporti che normalmente verrebbero considerati staccati, qui vengono tenuti assieme da un collante affettivo che va a smussare i contorni predefiniti di famiglia. Agata è diventata madre e consigliera di tutti, Claudio è un padre anche per i più grandi. Leggiamo le centinaia di sfumature della vita di Claudio: il lavoro alla radio, le preoccupazioni per i figli, le aspettative sul futuro dei più grandi, che prima o poi andranno via di casa, per cercare il loro posto nel mondo, le abitudini, la sigaretta serale con Agata, e tante altre cose.
In questa costellazione di persone, momenti, Claudio cerca se stesso e si ritrova nel volto del passante sotto casa con un foulard, nei tratti dell’automobilista che per poco lo investiva, nell’inquilino della casa che è andato a visitare, nell’aspetto dell’agente immobiliare che vorrebbe vendergli casa. A fare da sfondo una città, Roma, che conserva e dimentica, nel suo disordine, nella sua magnificenza.
A farla da protagonisti in questo romanzo sono i sentimenti e l’amore, amore che si esprime nella volontà di vivere il dolore della perdita per G., restituirle qualcosa, un viaggio, una mappatura di oggetti e luoghi, per ricordarla anche se non c’è più.
Vite mie diventa un romanzo che ha molto dell’autobiografia e che diventa traccia e ricordo di amore, credo sia un atto bellissimo da regalare ai propri figli: un romanzo che parli di loro e a loro, che se anche il tempo dovesse cancellare, avrebbe risposto alla volontà dell’autore.
Voglio portare con me la mia famiglia, voglio parole per raccontare l’amore che abbiamo costruito insieme.
SCHEDA DEL LIBRO
Editore: Mondadori
Pagine: 250
Prezzo: 18,50€
Voto: 7/10