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Pet Sematary – Stephen King

Siete indecisi su quale libro leggere in queste sere d’autunno? Non ho alcun dubbio nel consigliarvi un libro di Stephen King: uno qualsiasi, perchè con questo autore si va sul sicuro ed emozioni forti, suspance e notti insonni sono assicurate. Per sentire maggiormente l’atmosfera della notte più paurosa dell’anno, mi sono dedicata alla lettura di Pet Sematary, un classico di questo scrittore, che presto tornerà nuovamente a far parlare di se, grazie ad un remake del film degli anni ’80 e che uscirà ad Aprile nelle sale cinematografiche.

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La morte era un concetto vago; il cimitero degli animali era reale. In quelle rozze lapidi erano insite verità che perfino una mano infantile riusciva a toccare

Pet Sematary narra le vicende di Louis e Rachel Creed, coppia di sposi felice ed innamorata, e dei loro bambini, Ellie la maggiore, e Gage di soli 2 anni. Per motivi di lavoro di Louis, si sono appena trasferiti nel Maine. La nuova casa, molto bella e con un grande giardino, ha l’inconveniente di trovarsi a ridosso di una strada ad alta velocità fortemente trafficata, soprattutto da tir e automezzi di grossa cilindrata. Ben presto la famiglia stringe amicizia con i vicini di casa, Jud e Norma, una coppia di anziani che vive in quelle terre da tantissimo tempo. Con l’intento di far conoscere le particolarità di quel territorio ai nuovi arrivati, Jud condurrà la famigliola in un’escursione nel bosco adiacente, guidandoli per un sentiero che porta ad un luogo molto conosciuto tra gli abitanti della zona: il cimitero degli animali. Da anni infatti i bambini del luogo hanno adibito quella pianura a luogo di sepoltura per i loro piccoli animali domestici e da sempre, secondo un’antica consuetudine, se ne prendono cura, tenendo pulito il sentiero dalle erbe infestanti. Il cimitero degli animali è diviso dal resto della boscaglia da una strana barriera fatta di rami e tronchi caduti che sembra essere invalicabile e che soprattutto sembra nascondere qualcosa. Un giorno mentre Rachel e i bambini sono fuori città, succede un evento imprevisto e drammatico: il gatto di Ellie, Church, muore investito da un auto. Per evitare il dolore alla bambina e soprattutto che lei abbia a che fare per la prima volta con la realtà della morte, Jud rivela a Louis un segreto riguardante il cimitero degli animali, dando vita ad una serie di eventi che sconvolgeranno irreparabilmente la vita di Louis e della sua famiglia.

Come medico, lui anzi sapeva che la morte era, a parte forse la nascita, la cosa più naturale del mondo. I conflitti umani non lo erano e, nemmeno i conflitti sociali, le tasse, il boom o la depressione. Alla fine, c’era soltanto l’otologio, e le lapidi, che si corrodevano e diventavano anonime con il passare del tempo.

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Come sempre, quando leggo un libro di Stephen King, rimango meravigliata dalla sua capacità di creare storie tanto originali e talmente potenti e caratterizzate, da diventare veri e propri cult della cultura moderna. La maggior parte dei soggetti nati dalla mente creativa di questo scrittore sono ormai iconici e fanno parte della cultura popolare moderna, basti pensare ad It, Shining, Carrie o a Il Miglio Verde, per citarne solo alcuni. Ma è ancora più strabiliante la capacità di questo scrittore di lasciare incollato il lettore alle pagine del libro, suscitandogli un turbinio di emozioni che vanno dalla paura, all’angoscia, all’inquietudine. Non credo di parlare solo per me se affermo che i suoi libri sono in grado di tenermi sveglia la notte, come nessun film horror è in grado di fare. Pet Sematary non rappresenta certo un eccezione e ritroviamo tutti questi elementi caratterizzanti la scrittura e lo stile di King in questo romanzo. Anche i personaggi di Pet Sematary infatti, sono fortemente caratterizzati e vivono di vita propria nella mente del lettore.

Nonostante si tratti di un romanzo horror, la particolarità di Pet Sematary rispetto ad altri libri di Stephen King che ho letto, è che la paura, il terrore e l’angoscia non sono le uniche emozioni presenti. L’intero romanzo è infatti pervaso da un sentimento di amore che viene espresso in tutte le sue forme: sotto forma di amore di coppia, come quello tra Rachel e Louis, di amore di un genitore verso un figlio, di amore fraterno e dell’amore che può esistere tra due amici, quali sono diventati, nonostante la differenza culturale e di età.

In conclusione gli amanti del genere horror e di Stephen King in particolare non resteranno affatto delusi da questo romanzo che si presenta come un ulteriore grande successo letterario di questo scrittore.

Buon Halloween a tutti!


Scheda del libro

Editore: Sperling Paperback
Pagine: 416
Prezzo: 10.90€
Voto: 10/10

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Hai detto trenta? – I Trentenni

Nel marasma di pagine Facebook con annesso blog ce n’è una che mi piace particolarmente. Si tratta della pagina de I Trentenni, pagina gestita da tre ragazze che hanno passato i trent’anni e che sono incrollabilmente legate alla loro (nonché mia) adolescenza. Inutile dire che io LE ADORO!

Caso, fortuna e bravura hanno voluto che queste tre ragazze (Silvia, Stefania e Ilaria) abbiano da poco pubblicato il loro primo libro dal titolo, inequivocabile, Hai detto trenta? Dai trenta in su puoi fare tutto… o quasi. Sposando già da tempo questo titolo ho colto l’occasione al volo per leggere questo romanzo edito da Rizzoli.

Hai detto trenta? è la storia di tre amiche. Andrea, Lea e Viola al liceo erano inseparabili. Diventate amiche per caso, l’una diversa dall’altra, avevano vissuto la loro adolescenza insieme e a pieno ritmo. Marachelle, scorribande, concerti, primi amori e prime dolorosissime rotture. Il tutto racchiuso nella mitica Smemoranda, simbolo della loro amicizia.

Ma gli anni passano e, mentre Lea e Andrea sono rimaste in contatto, di Viola si sono quasi perse le tracce. Sarà il ritrovo della loro Smemo e di una lista delle 15 cose da fare prima dei trent’anni a convincere Andrea a rimettersi sulle tracce di Viola per spuntare tutte le voci di quella lista. Tra cui, la più importante, è quella di un viaggio on the road senza meta.

Una volta rintracciata Viola e convinta ad affrontare questo folle viaggio, le tre si ritroveranno a percorrere l’Italia in lungo e in largo per portare a termine le quindici missioni della loro adolescenza. Ma questo viaggio porterà molto di più: segreti che sembravano sepolti verranno alla luce e metteranno in dubbio quello che per loro era il legame più puro e vero che avessero mai avuto.

Riuscirà un viaggio a sanare le ferite e a far ritrovare il feeling dei quindici anni? Beh, non vi resta che leggere il libro per scoprirlo!

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Silvia, Stefania e Ilaria mettono la loro verve e il loro vissuto nelle pagine di questo libro regalandoci un’avventura piena di brio. Tanti i temi toccati, alcuni anche molto attuali, con una scrittura scorrevole e semplice.

Nelle storie di vita di Andrea, Lea e Viola ogni trentenne che si rispetti ritroverà un po’ di sé e della sua adolescenza. Il tutto accompagnato da una playlist assolutamente anni 90 che vi farà provare un po’ di nostalgia.

Io spero di avervi incuriosito sia a leggere questo libro che a seguire il loro blog. E, soprattutto, spero che tutti condividano la lezione di vita di questo libro: è giusto crescere e guardare al futuro. Ma non bisogna mai lasciare andare l’adolescente che siamo stati e che ancora vive in noi, potrebbe sempre tornarci utile e darci qualche lezione di vita.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Rizzoli
Pagine: 333
Prezzo: 17.00€
Voto: 7/10

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Vision – Alessia Coppola

Buongiorno lettori, oggi vi parlerò di “Vision”, il nuovo romanzo distopico di Alessia Coppola, edito da La Corte editore. Io non sono una grande amante di questo genere letterario, infatti penso che questo sia il secondo libro che leggo in assoluto che parla di distopia, tendenzialmente mi suggestiona e mette ansia. Ma amo molto la scrittura di Alessia Coppola, quindi acquistare questo romanzo in anteprima al Salone del libro di Torino è stato d’obbligo. Questo acquisto quasi ad occhi chiusi non mi ha delusa, anzi! Ma veniamo alla trama.

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Siamo nel 2486. La terra è stata colpita da un virus che ha contagiato tutti gli esseri viventi distruggendo il mondo che noi tutti conosciamo, ma c’è una roccaforte nascosta da una barriera elettromagnetica, che si erge sul mare ed è protetta dal contatto con l’esterno: la città di Meridian. Qui vivono coloro che sono sopravvissuti al contagio: uomini e donne che sono stati selezionati in base ai geni più forti. Sono tutti uguali ma anche diversi, poichè sono divisi in sette razze in cui vigono leggi specifiche di appartenenza. Oltre a non potersi mescolare tra di loro, questi super-uomini dalle grandi capacità devono seguire le regole imposte dal Master e dalla Selezione, composta dai membri più importanti della società.

La nostra protagonista, Reika, ha diciassette anni, è alla vigilia delle Olimpiadi che si tengono ogni anno tra i membri dell’ultimo anno a scuola. Tutti gli studenti devono affrontare prove in diversi campi; chi eccelle nella prova di forza può diventare un Agente dell’Ordine, per difendere la barriera e l’ordine nella città, chi eccelle nella prova di memoria può venir assegnato al Dipartimento di Storia e Conservazione della memoria collettiva (in cui è immagazzinato tutto ciò che l’umanità e il mondo sono stati nel corso dei secoli prima del virus). Chi si dimostra più atletico può diventare una Sentinella Veloce, sottoposta agli Agenti dell’Ordine; le persone più abili nei lavori manuali diventano costruttori o artigiani. Chi conquista il podio alle prove di intelligenza viene assegnato ai dipartimenti delle Scienze Mediche, Informatiche e Giuridiche. Tra coloro che avranno raggiunto il massimo in più discipline, gli Olimpi, ogni cinque anni verrà eletto il nuovo Master.

Reika vorrebbe diventare la nuova Olimpia, per decidere per la propria vita e, in un mondo così organizzato, la possibilità di scelta è una delle più grandi libertà. Ma qualcosa impedisce a Reika di poter partecipare alle Olimpiadi: la sera prima entra in contatto con un Estraneo, un essere che arriva da oltre la barriera, un uccellino. La scoperta di vita oltre Meridian sorprende Reika, che non vede l’ora di annunciare ciò che ha visto. L’entusiasmo è destinato a spegnersi, perchè in questa realtà super controllata, il desiderio di conoscenza è pericoloso e i dissidenti vengono incarcerati e isolati: l’ordine è più importante. Ma Reika non è una cittadina qualsiasi, in lei si risvegliano nuovi sensi e nuove capacità sovrumane, che le serviranno per scappare e scoprire la verità.

Infatti oltre alla Barriera c’è la Città Perduta e c’è vita, anche se ormai molto misera: i Sopravvissuti, uomini e donne che combattono da tutta la vita per sopravvivere in una terra dove vengono costantemente minacciati dai Visio, mostri elettronici che rapiscono gli esseri umani, rubando loro la vista e l’intelligenza, trasformandoli in Erranti, creature senza più coscienza, burattini nelle mani del nemico. Reika approda in questa nuova comunità, permeata di sofferenza, coraggio e amore per i membri del gruppo. Tra queste persone è sconsigliato innamorarsi, perchè vivere è un lusso che si può perdere molto presto e i legami spezzati possono distruggere.

Alessia è riuscita a costruire un mondo che, seppur distopico, si riesce a immaginare: due realtà completamente diverse vengono a scontrarsi e il lettore impara assieme ai personaggi cosa sia successo veramente, che cosa si nasconda dietro ai Visio e dietro a questa roccaforte inespugnabile. Concetto importantissimo è il legame tra conoscenza e libertà: non si può essere liberi se non si conosce e Reika lo impara sulla sua pelle, scoprendo sempre più ciò che la circonda e se stessa.

Il romanzo è diviso in quattro parti, ognuna delle quali è suddivisa in capitoli raccontati dai punti di vista, soprattutto, dei due personaggi principali, Reika e Ares (eh si, c’è un protagonista maschile di cui non vi ho parlato finora, dovrete scoprire chi è e qual è il suo ruolo leggendo il libro :P).

Tra fantascienza, magia, conoscenza e umanità lasciatevi guidare in questo nuovo mondo, nel mondo di Vision, non ve ne pentirete e non vi staccherete facilmente dalle pagine…solo che poi non vedrete l’ora di sapere come prosegue!

Scheda del libro:

Editore: La Corte Editore
Pagine: 380
Prezzo: 17,90 euro
Voto: 8.5/10

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The game – Alessandro Baricco

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Chiunque mi conosca bene sa che Alessandro Baricco è uno dei miei scrittori preferiti da ormai quasi dieci anni. Ho comprato quasi tutto quello che ha pubblicato e quando a settembre ho scoperto che sarebbe uscito un suo nuovo libro per Einaudi Editore, ho segnato la data in agenda. La mattina dopo l’uscita ero già in libreria a comprarlo.

“The game” è un saggio che si collega a “I barbari” uscito nel 2006: allora Baricco analizzava l’incipiente evoluzione del mondo digitale. Riprende questa tematica costruendone una storia e riflettendo su ciò che ha originato il mondo in cui stiamo vivendo oggi. Racconta questa storia disegnando una mappa, fatta di collinette che si innalzano sopra la crosta terrestre, che prendono il nome di web, internet, facebook, network, ecc.

Ma per raccontare al meglio tutto questo distingue l’evoluzione del mondo digitale in tre fasi: l’epoca classica, la colonizzazione e il game. Parte dagli anni ’70 e costruisce questa nascita tecnologica con un’evoluzione nel mondo del gioco: prima c’è il calciobalilla. I giocatori devono muovere dei calciatori di plastica, devono impedire alla pallina di entrare nella porta della propria squadra; lì c’è il movimento del giocatore, l’uomo partecipa attivamente alla vittoria o sconfitta. Poi c’è il flipper: abbiamo una scatola con per lo più due pulsanti, attraverso il vetro un percorso con levette e ostacoli, una pallina che deve arrivare al fondo. Infine c’è space invaders: un vero e proprio videogame in cui c’è il giocatore davanti a questo schermo che deve sparare a delle navicelle spaziali.

Da questo preambolo ludico si cerca di spiegare il percorso progettuale portato avanti dall’uomo. Tra il 1981 e il 1984 nascono i primi tre computer: sono degli aggeggi enormi e si trovano nelle mani di chi sta in alto; non sono alla portata di tutti. Compaiono le prime mail, nel dicembre del 1990 Tim Berners-Lee inaugura il World Wide Web, poi nasce il formato mp3, nel 1994 compaiono Amazon e la playstation. Arriviamo al 1998 con la nascita di Google e la trasformazione dell’oggetto computer, deve diventare personal, non ci sono più scuse: può arrivare sulle scrivanie di tutti.

Era cambiato evidentemente qualcosa: non erano più necessari gli intermediari. Se volevi comprare un libro bastava cliccare su Amazon, se volevi scrivere a qualcuno ecco la possibilità di mandare dei messaggi via email: librerie e portalettere sembravano non essere più così indispensabili.

Se salti le mediazioni, metti fuori gioco la casta dei mediatori e alla lunga annienti tutte le vecchie élite.

A questo punto era necessario che la rivoluzione digitale colonizzasse il mondo. Uno dei punti necessari a che ciò accadesse era che il mondo fosse in pace. Il novecento è stato un secolo terribile per la storia dell’umanità: due guerre mondiali, genocidi di massa, invenzione e utilizzo di un’arma che potrebbe far sparire l’umanità per sempre. Gli inventori del digitale, quei piccoli hacker o nerd, soprattutto maschi e americani, che negli anni settanta e ottanta hanno inventato l’Oltremondo e questa nuova realtà volevano fuggire da tutto questo. La rivoluzione digitale ha analizzato i capisaldi della mentalità novecentesca e li ha rovesciati per fuggire da ciò che aveva reso possibile tutto quello che era accaduto in quel secolo.

Da qui si capisce che non è la tecnologia che ha cambiato la mentalità dell’uomo, ma il contrario: una nuova mentalità, una nuova volontà hanno reso possibile la rivoluzione del digitale. Chi l’ha vista nascere e crescere ha dovuto e deve accettare questa evoluzione e questi cambiamenti.

Nel 2007 Steve Jobs ha lanciato l’IPhone: un telefono che oltre a permettere di chiamare e messaggiare diventava un computer, un punto fermo in questa nuova parte di mappa. Siamo giunti al rovescio della costruzione culturale del Novecento. Allora per trovare la verità la bisognava cercare nel profondo delle cose, ora è tutto in superficie, perfettamente accessibile nella sua semplicità.

Ci sarebbero tantissime cose da dire su questo libro, tanti spunti di riflessione che solo una persona che ha fatto studi umanistici (Baricco si è laureato in filosofia) avrebbe potuto estrapolare dall’analisi di questa rivoluzione. Il denominatore comune, tra coloro che hanno inventato il digitale, è il fatto che quasi tutti fossero maschi, bianchi e americani, laureati o non, ma esperti in ingegneria e materie informatiche e tecnologiche. Probabilmente se tra di loro ci fosse stata una persona come me con un bagaglio umanistico e letterario alle spalle, ci sarebbe stato un arresto e forse proprio per questo sembra mancare qualcosa in questo nuovo mondo in cui si è sempre connessi con gli altri.

Siamo umani aumentati, siamo in grado di fare più cose e spesso la vita stessa è troppo poco, abbiamo bisogno di elaborarla in un’altra realtà, poterci aggiungere qualcosa perchè quello che abbiamo non ci basta

quando rimbalziamo pezzi di vita nell’oltremondo, stiamo elaborandola quella vita, e se quindi imbracciamo il nostro smartphone, invece di stare lì semplicemente a guardare, ascoltare e toccare, non è solo per l’istinto dello smidollato che non sa vivere, ma anche per la ragione contraria, cioè che la vita non è mai abbastanza, e noi saremmo capaci di più, per cui andiamo a prendercelo quel qualcosa di più, elaborando la vita, e spedendola in un oltremondo in cui, forse, lei sarà finalmente alla nostra altezza.

SCHEDA DEL LIBRO:

Editore: Einaudi Editore
Pagine: 324
Prezzo: 18 euro
Voto: 10/10

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Cover Reveal di La Strega della Fonte di Sabrina Guaragno

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Ebbene sì, tra le redattrici di questo blog abbiamo una scrittrice vera e propria 😀 la nostra Sabrina sta per pubblicare il suo libro, di seguito un po’ di informazioni 😀

Su molti blog oggi troverete la Cover Reveal del romanzo fantasy La Strega della Fonte di Sabrina Guaragno, una prossima pubblicazione della Nativi Digitali Edizioni. A seguire, anche la sinossi!

Siete curiosi di scoprire la copertina?

Eccola!

copertina.jpegTitolo: La Strega della Fonte

Autrice: Sabrina Guaragno

Casa Editrice: Nativi Digitali Edizioni

Genere: Fantasy

Data d’uscita: 22 novembre 2018

Link di presentazione e acquisto

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Sinossi

“Vedo le sue labbra incresparsi in un sorriso inquietante, e un brivido di freddo mi scende lungo la schiena. Capisco che sta per correre da come tende la schiena e le braccia davanti a sé, ed entrambe iniziamo la nostra reciproca corsa verso la vittoria”.

Alaisa, una ragazza umile ma determinata, è pronta per partire per il viaggio più importante della sua vita, con l’obiettivo di raggiungere la dimora della famosa Strega della Fonte e diventare sua apprendista: il suo sogno fin da bambina!
Quello che Alaisa non sa, è che la magia conferisce grandi poteri, e per padroneggiarla al meglio è prima necessario fare i conti con le proprie aspirazioni e le proprie paure.
Il mondo segreto delle Streghe offre molte opportunità, ma anche molti rischi e ombre… tra tutti i nuovi intriganti personaggi che conoscerà, riuscirà a capire di chi potrà fidarsi, e da chi dovrà difendere tutto ciò che le è più caro?
Con “La Strega della Fonte” Sabrina Guaragno ci porta in un nuovo universo Fantasy intricato e affascinante, in cui le atmosfere romantiche si mischiano ad altre cupe e inquietanti. E dove il potere della magia permette a maghi e streghe di realizzare i loro sogni, ma anche il manifestarsi di veri e propri incubi…

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Alaisa e la sua storia vi ha incuriosito? Visitate il sito web della saga qui.

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Restare vive – Victoria Redel

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Restare vive affronta in modo assai delicato il tema della malattia che, però, Victoria Redel riesce a esorcizzare ponendo al centro della sua storia l’amicizia come antidoto contro le avversità della vita. È l’amicizia delle amiche Helen, Caroline, Molly e Ming che accompagnerà passo dopo passo la terribile malattia di Anna, lasciando trasparire un grande attaccamento alla vita.

Una terribile massa tumorale a cellule Nkt nell’atrio sinistro devasta la vita di Anna che decide di non sottoporsi più a cure dolorose. Anna è sempre ferma nelle sue decisioni, ha fatto la sua scelta:

– Non posso fare altro -. La voce di Anna era limpida, nessun segno di stanchezza o tremore. Neanche l’ombra della consueta cocciutaggine. Un tono così aperto, così affettuoso. Faceva male. – Dovrai imparare a convivere con la mia decisione.

È la vita che si impossessa della pagina, sono le parole di Anna, quelle delle sue amiche, della sua famiglia. È la speranza a illuminare la pagina nera della malattia che in alcuni momenti è così insopportabile da trasportare Anna e le persone accanto a lei nel baratro della disperazione.

il dialogo, la parola si propongono di rallentare la sofferenza di Anna a rendere sopportabili le ore dolorose. La forza della parola si fa portatrice di un significato che sovrasta ogni possibile amarezza terrena. Attraverso il ricordo di momenti di vita vissuta Anna ripercorre teneramente e con un’amara dolcezza le tappe della sua esistenza. Confessioni, segreti, amori, diventano i protagonisti dei racconti delle amiche.

Ma è soprattutto la confessione del figlio di Anna a rallegrarla particolarmente: è in arrivo un bambino.

– Mamma, – disse, tenendole la mano.

Lei annuì per indicare che era sveglia.

– Mamma, ho un segreto da dirti.

Lei sorrise. Era il primogenito, ora un uomo. Oh, quegli anni passati a preoccuparsi senza motivo per Julian. Un ragazzetto timido, che giocava all’angolo del cortile della scuola, dove il marciapiede cedeva alle erbacce, un ragazzetto che conficcava bastoncini nella terra, serio e felice e incurante dei compagni che gli sfrecciavano intorno. «Preso!» gridavano, toccando una spalla, non la sua. All’uscita le faceva male vederlo felice da solo. Voleva che fosse in mezzo al campo da gioco a chiamare le squadre, il capitano.

E ora eccolo, un uomo gentile, ancora silenzioso ancora con la risata a singhiozzo da bambino, ancora al massimo della felicità nei boschi in cerca di spugnole e porri selvatici.

– Mamma, – ripeté Julian, – ho un segreto.

Lei annuì.

– Riesci ad aprire gli occhi?

– Sì, tesoro.

– Un bambino, – disse lui, – avremo un bambino.

Un fervore. Felicità residua. Perfino in quegli ultimi giorni aveva provato felicità, temporanea, talvolta scura quasi come un dolore. Questa però era il culmine.

Una sorpresa inaspettata, quindi, riempi di gioia il cuore di Anna, rompe il dolore della malattia. è la vita che si contrappone alla morte, è la felicità che rischiara l’orrore.La scrittura della Redel, a mio avviso, potrebbe sembrare a tratti troppo spezzettata, tendente a sgretolarsi sulla pagina scritta, ma forse, un andamento siffatto non è casuale: sono la frammentarietà del ricordo, la presenza di una pluralità di voci, i momenti terribili della malattia a farsi immagine emergendo dalla pagina.

SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Einaudi
Pagine: 283
Prezzo: 18.00€
Voto: 7/10

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Stella di mare – Giulio Macaione

91VKSMzYnhL.jpgBuongiorno lettori,
oggi vi parlo di “Stella di mare” l’ultima graphic novel di Giulio Macaione. In volume a colori (bicromia) di 176 pagine, una siciliana come me ritrova un po’ di sano ossigeno e colori di casa. Ambientato a Cefalù, durante il periodo estivo, sfogliavo le pagine perdendomi nei vicoli di questo splendido paese della mia amatissima Sicilia e mi sembrava di essere là. Tra le strade calde, con il profumo di salsedine e il cicalio nelle campagne intorno. La resa dei colori e dei disegni è davvero impressionante. Io, da profana, sfogliavo le pagine ed era tutto un “Incredibile” “Wow” “Ma che meraviglia è?”. Quindi, dal punto di vista grafico, la graphic novel parte già con una promozione piena  e sfido chiunque a contraddirmi.

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Arriviamo alla storia. Il protagonista di questo racconto è Stefano. Ventiquattro anni, tutta una vita davanti da vivere ma… ma sembra spento, annoiato, si lascia trascinare dai giorni senza nessuno scopo se non attendere il ritorno sull’isola di Marina, la ragazza che passa ogni estate a Cefalù e con cui lui, ogni estate, si “intrattiene”. Stefano è innamorato. Innamorato da star male di questa ragazza misteriosa che fa perdere le tracce di sé ogni volta che lascia l’isola per rientrare al nord, alla sua vita. Stefano è talmente tanto perso e invaghito di lei che a un certo punto sembra voler giustificare l’indifferenza di Marina fuori dal contesto estivo (non gli ha dato un numero di telefono, sui social lei non esiste, ect) da convincersi che forse, come Marina gli aveva confidato quando erano piccoli, lei è una sirena. Una sirena che torna una volta l’anno sull’isola per trascorrere del tempo con lui. Romantico, no?

Ad affiancare Stefano nella storia ci sarà anche un pescatore scorbutico e schivo, beffeggiato dai compaesani perché, dice, ha visto le sirene. Sirene che hanno trascinato in fondo al mare un suo amico quando, insieme, erano a pesca a largo delle coste siciliane.

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Ci ritroveremo, da lettori, a divorare pagina dopo pagina perché il mistero di queste sirene si infittisce. Avrà ragione Stefano riguardo Marina? Il nome e l’aspetto in effetti sembrano confermarlo. Avrà ragione il pescatore? Il dolore che sta vivendo è quello causato da una verità a cui nessuno vuole prestare ascolto? Ma questa verità, sarà quella che tutti ci aspettiamo o c’è qualcosa di non detto, di nascosto?

La storia è bella, tanto, purtroppo però è stata anche troppo breve. E’ come se io, assetata, mi fossi ritrovare a poter bere solo un bicchiere d’acqua. Ho finito di leggere e mi sono sentita “sospesa”. Per prolungare ancora un po’ il piacere della lettura sono tornata indietro e ho ricominciato, sfogliando le pagine, provando a vedere se, con una seconda rilettura, forse potevo notare qualcosa di più dai disegni. Insomma, promuovo “Stella di mare” perché sarei una pazza a non farlo, ma consiglio di aspettare un sostanzioso sconto per l’acquisto.

SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Bao Publishing
Pagine: 176
Prezzo: 18.00€
Voto: 7/10

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L’amore è la risposta – Ivana Salvemini

E’ sempre un piacere, per me, poter leggere romanzi scritti da miei concittadini. Sia per una questione di “orgoglio d’appartenenza” sia perché, la maggior parte delle volte, questi romanzi sono ambientati nella mia città e riescono, in qualche modo, a farmela riscoprire e a farmela guardare con occhi nuovi.

Se mettete poi che ho avuto il piacere di incontrare e scambiare due parole con l’autrice di questo romanzo e che è pubblicato da una delle case editrici che più apprezzo, capirete che la mia felicità e la mia curiosità per questo libro erano a dir poco triplicate.

L'amore è la rispostaL’amore è la risposta è il romanzo di esordio della baresissima Ivana Salvemini e già il titolo è quello che si definirebbe “tutto un programma”.

Si potrebbe definire come una serie di racconti, incentrati su diversi personaggi, ognuno molto diverso e con un suo risvolto psicologico non indifferente. Ma, se inizialmente si crede che questi racconti terminino con il punto alla fine del capitolo, continuando la lettura si capisce che non è così.

Infatti ogni storia è legata all’altra, storie di vite che si intrecciano e si sfiorano causando cambiamenti e decisioni importanti che magari non sarebbero avvenute in circostanze diverse.

E il filo conduttore di tutte queste vite è uno: l’amore. L’amore per se stessi, per la propria famiglia, per il proprio partner, per la vita. L’amore che fa muovere, che non ci fa rimanere statici, che ci fa sperare e credere sempre che qualcosa di buono e di positivo possa sempre accadere.

Ed è per amore che Vito deciderà di sbagliare, perché da quel singolo sbaglio potrebbe migliorare la sua vita e potrebbe finalmente chiedere alla donna che ama di sposarlo; sarà sempre l’amore, quello sbocciato tra sua sorella e il suo fidanzato, che spingerà Nadia a riflettere sulla sua vita e a darle una svolta; ed ancora sarà sempre per amore che Sveva combatterà duramente tra la vita e la morte per tornare dai suoi cari.

Queste sono solo alcune delle storie che Ivana Salvemini ci racconta magistralmente in questo suo piccolo ma preziosissimo romanzo. Come dicevo prima sono storie che si toccano, si sfiorano e si cambiano ma senza incontrarsi mai veramente.

Storie scritte con un linguaggio semplice, per niente affettato, una scrittura che arriva dritta al cuore e che viene accompagnata dalle note di grandi cantanti come i Beatles o Lucio Dalla (che vi consiglio di ascoltare durante la lettura per assaporare al meglio questo romanzo).

Due arti, quella della scrittura e quella della musica, che si incontrano e si fondono per regalarci un romanzo capace di scavare dentro l’animo e di far capire che, dopotutto, l’amore è la risposta.

Anni dopo lei fece caso alle parole di una canzone, e vi ci si ritrovò, le parole dicevano che se un double decker li avesse travolti, morire al suo fianco sarebbe stato un privilegio. Se un tir da dieci tonnellate li avesse uccisi, il piacere, il privilegio, sarebbe stato il suo.
[…] Avere la certezza che anche la morte sarebbe stata bella quanto la vita insieme a lui, le apparteneva. Tanto quanto camminare dal lato assolato della strada, il tepore che le entrava dentro era sempre stato una medicina per lei. Per le piccole delusioni e per le grandi, camminare con il sole che riscalda e accarezza, le faceva bene, come guardare il mare.
Era sempre stato lì e sempre vi sarebbe stato.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Giulio Perrone Editore
Pagine: 124
Prezzo: 14.00€
Voto: 8/10

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Le nostre anime di notte – Kent Haruf

Come alcuni di voi sapranno questo mese per il nostro gruppo di lettura stiamo leggendo un romanzo edito da NN Editore di cui ultimamente ho sentito spesso parlare: si tratta de Le nostre anime di notte di Kent Haruf.

Questo piccolo romanzo (si tratta di poco meno di 180 pagine) racchiude in se una dolcissima storia d’amore. Ma non sto parlando di amore passionale, di quell’amore che ti prende all’improvviso. No, è un amore maturo, ragionato e per questo ancora più dolce.

Il romanzo si svolge nella contea di Holt, in Colorado. Un giorno la settantenne Addie Moore si reca improvvisamente a fare visita al suo vicino di casa, quasi suo coetaneo, Louis Waters per fargli una proposta: gli andrebbe di passare la notte da lei e dormire insieme?

In questa proposta non vi è nulla di malizioso, nulla a che vedere con il sesso. In questa proposta c’è solo la voglia di Addie di scacciare via la solitudine che l’attanaglia da tanti anni, da ancora prima di diventare vedova. E con Louis l’accomuna non solo la vedovanza ma anche un passato non semplice.

Reduci entrambi da una vita che ha tolto molto e donato davvero molto poco si ritroveranno presto a condividere i pensieri e i ricordi nel caldo del letto di Addie. E poi, un giorno, arriva il piccolo Jamie (nipote di Addie) e grazie a lui la relazione prende una piega più seria, più stabile ed i due si ritrovano a condividere tanti piccoli momenti della giornata e numerose gite.

Ma se l’amore può creare problemi quando si è giovani purtroppo può crearne anche da anziani. Perché ci sono i concittadini, i figli e gli estranei che vedono del marcio ovunque, per cui una storia d’amore ad una certa età va contro la morale, crea scandalo.

Così Addie e Louis si ritroveranno a dover combattere per la loro relazione, per il loro amore maturo e dolcissimo, per non sprofondare di nuovo nella solitudine e nella tristezza. Riuscirà l’amore a vincere anche contro i pregiudizi della gente?

Le nostre anime di notte 2

Con una prosa scorrevole ed essenziale, Haruf ci racconta questa storia d’amore dal gusto dolce – amaro. Ci presenta la cittadina ed i cittadini di Holt, ci rende partecipi del passato e del presente dei due protagonisti, ci conduce in una realtà sociale che purtroppo è molto diffusa.

Senza abusare del suo “potere” di scrittore Haruf è riuscito a caratterizzare benissimo i personaggi e a delineare perfettamente il loro profilo psicologico (mi riferisco anche ai personaggi secondari) senza scadere nella così detta “psicologia spicciola).

Insomma per me questo è un libro che merita tantissimo, che mi ha fatto riflettere e che mi ha tenuta incollata alle pagine (infatti l’ho terminato in poco più di un giorno leggendo solo la sera). Va da se che, quindi, lo consiglio vivamente a tutti!


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: NN Editore
Pagine:  174
Prezzo: 17.00€
Voto: 9/10

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Quello che ti dirò – Albert Espinosa

8796045_3400142Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di “Quello che ti dirò” di Albert Espinosa (stesso autore del vendutissimo “Braccialetti rossi”) che ho avuto il piacere di leggere in questi giorni. Partiamo dalla trama: Izan, il protagonista di questa storia, è il narratore principale che ci accompagnerà fino alla fine del libro. Sarà lui a parlare e a raccontare della sua infanzia travagliata, della sordità che lo ha colpito da piccolo e del rapporto complicato con il padre. Quest’ultimo infatti viene presentato come un genitore assente, preso dal suo delicato e importante lavoro: cercare bambini scomparsi. Per farlo, trascurerà la sua famiglia e Izan crescerà con il peso di questa mancanza diventando un adulto insicuro, a tratti confuso come lo è anche la scrittura. Ci sono tante ripetizioni che ammetto mi hanno disturbata durante la prima parte della lettura. Poi ho capito che non erano refusi, ma cose volute. Che quel modo di parlare era il flusso continuo dei pensieri di Izan, disarticolati, caotici, che ogni ripetizione era lì perché si trattava di una sua ossessione (esempio: mancanza, bambini, indizi. etc) e dopo aver fatto pace con questo dettaglio, la lettura è diventata piacevole ed è continuata spedita. Un libro che si legge in pochissime ore. 

Tornando a parlare della trama, assistiamo al viaggio di Izan con il padre: dovrà aiutarlo a chiudere il suo ultimo caso. E’ stato contattato da una ragazzina, che racconta di essere ricoverata in un ospedale psichiatrico in seguito al suo tentato suicidio. Dice di aver subito abusi da parte del fratello, che il padre e i medici non le credono. Solo lui può aiutarla e lui, come sempre, è pronto a correre da un bambino smarrito. Ma stavolta quel viaggio, per il padre di Izan, sarà l’ultimo. E’ malato e le sue condizioni peggioreranno sempre più fino al ricovero in ospedale. Sarà quindi Izan a portare avanti l’indagine e a dover andare a recuperare la ragazzina e capire cosa, in verità, sia successo. Ci sarà un colpo di scena, vi avviso.

Non fatevi spaventare dalla trama, sembra un libro triste ma in realtà non lo è. Gli abusi non vengono descritti, non è una lettura straziante. Questo romanzo parla di rinascita. La rinascita di un rapporto, quello tra padre e figlio, ma anche quello tra chi deve abbandonare i demoni del passato per riprendere a vivere davvero, come la bambina delle lettere.

E’ stata una lettura molto dolce, ho provato tenerezza per il protagonista ma nonostante questo sono indecisa sul giudizio finale. Forse è un libro che merita una riflessione più lunga prima di poter capire se e quanto mi sia piaciuto. Sarà che, come detto, la lettura è stata veloce e il modo di raccontarla troppo semplice, sarà che mi aspettavo un mattone emotivo e invece tutto è stato presentato con “leggerezza”. Rimango titubante, mi concedo ancora un po’ di tempo per pensarci.

All’improvviso ho sentito di nuovo i tre colpi di clacson nella mia testa. Era lì con me. Sarebbe stato sempre con me. Non si perde mai un padre. Lo si recupera in altri mille modi pe

r il resto della vita, si riflette in oggetti, ricordi e persone.

SCHEDA DEL LIBRO:

Editore: Salani
Pagine: 264
Prezzo: 14,90 euro
Voto: 6/10