La misura del tempo – Gianrico Carofiglio

photostudio_1593396911969-01La misura del tempo di Gianrico Carofiglio è un romanzo pubblicato dalla Giulio Einaudi Editore nel 2019.

Il romanzo, il cui scrittore è barese, è nella sestina finalista del Premio Strega 2020. Si tratta del quinto romanzo facente parte della serie de I casi dell’avvocato Guerrieri. I primi tre romanzi di questa serie sono stati pubblicati da Sellerio mentre il quarto porta marchio Giulio Einaudi Editore.

Il romanzo è ambientato a Bari. Qui Guido Guerrieri è ormai un avvocato che gode di una certa fama e nella sua carriera si è trovato a dover difendere qualsiasi tipo di imputato. Ormai la sua è una vita dalla routine fissa e programmata, le sue giornate sono scandite dalle udienze in tribunale, dal lavoro d’ufficio e dal (poco) tempo libero che dedica alle sue passioni.

Un giorno, come un fantasma dal passato, nel suo studio arriva Lorenza. Sono passati circa trent’anni da quando un giorno, senza nessuna spiegazione, Lorenza è sparita dalla vita di Guido dopo una “relazione” spregiudicata e disinibita.

Spregiudicata e disinibita com’era Lorenza. Ma di quella ragazza ormai non c’è più nulla: quella che si presenta nell’ufficio di Guido è una donna triste, disincantata, provata dagli anni e dalla vita.

Quando incontri dopo tanto tempo una persona con la quale hai condiviso un pezzo di vita, della quale hai addirittura creduto di essere innamorato, è inevitabile che ti sembra diversa. È cambiata, come cambiamo tutti, e questo ti appare normale. Poi, a volte, se osservi con attenzione, se non distogli lo sguardo, ti rendi conto con sgomento che quella persona NON È diversa.

Ma cosa può mai volere quel fantasma arrivato all’improvviso dal passato? Ha bisogno di Guido Guerrieri come avvocato: suo figlio, Iacopo, è stato condannato per omicidio in primo grado. Il precedente avvocato è deceduto per cui Lorenza chiede che sia Guido a difendere suo figlio nel processo d’appello.

Accettato l’incarico, Guido si trova davanti ad un caso difficile in quanto tutti gli indizi portano inevitabilmente a Iacopo e segnano la sua colpevolezza. Sarà per una sorta di debito morale che verrà portata avanti la difesa anche quando sarà lo stesso Guerrieri a non credere nell’innocenza del suo assistito.

Tra presente e passato, Gianrico Carofiglio ci racconta una storia in cui è il tempo a farla da padrone. Il tempo trascorso con Lorenza (raccontatoci nei numerosi flashback), il tempo trascorso senza Lorenza, ma anche le tempistiche che accompagnano un processo e tutti gli atti ad esso connessi.

Così come il tempo non è un’entità lineare. Non è un’entità comprensibile. Nessuno lo capisce davvero. Nessuno è capace di definirlo. Provate a parlare del tempo senza usare nessuna metafora, dice un famoso linguista. Vi ritroverete a mani vuote. Il tempo sarebbe ancora tempo, per noi, se non potessimo sprecarlo o programmarlo? Possiamo solo dire qualcosa sul fatto che va grosso modo in una direzione e che la destinazione finale è nota.

Lo stile di scrittura è lineare, semplice nonostante la presenza di termini tecnici propri della giurisprudenza. La narrazione è incalzante, non rallenta nemmeno in presenza dei flashback in cui ci viene raccontata la storia di Guido e Lorenza.

Molto significante e d’impatto anche la parte psicologica del romanzo: non è per niente scontato raccontare gli stati d’animo che accompagnano un processo. L’ansia, il dubbio, la speranza. Soprattutto se in certi avvenimenti si è più sentimentalmente coinvolti. Senza tralasciare la sensazione di combattere contro i mulini a vento o la perenne sfida tra senso del dovere e senso di giustizia che accompagna una professione come quella dell’avvocato penalista.

La misura del tempo di Gianrico Carofiglio è un libro che fatico ad incasellare in un solo genere letterario ma, proprio per questo, è un libro che mi ha sorpresa e conquistata.


SCHEDA DEL LIBRO

Editore: Giulio Einaudi Editore
Pagine: 288
Prezzo: 18.00€
Voto: 8/10

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