Diario di bordo – Giorno 12/03/16

Io: “Ciao! Ti volevo avvisare che all’incontro saremo in 15.
Potresti sistemarci da qualche parte?”
Bar: “Certo!”
*24h dopo*
Io: “Ehm, mi correggo, saremo in 18”
Bar: “Nessun problema :D”
*passano altre 24h*
Io: “Buongiorno, in realtà siamo in 20”
Bar: “Ok…vi lascio il privè”

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Alla fine eravamo in 22! Nonostante la pioggia e nonostante l’influenza (io e Lydia avevamo più fazzoletti in borsa che sangue in corpo) siamo riusciti a essere in tantissimi *-* Vi informo subito di una cosa importante, che sicuramente molti di voi si staranno domandando: Francesco era dei nostri! E vi dirò di più, ha perfino letto il libro. Volete saperla proprio tutta!? Gli ha ADDIRITTURA dato 8.5 come voto. Dite che lo ha fatto perché temeva per la sua vita? Molto probabile.

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Il nostro arrivo al Bar ricordava molto l’invasione degli orchi al fosso di Helm (ndr. per Daniela, Marika e Lydia, è una citazione del Signore degli Anelli u.u Avete visto che gente mi tocca frequentare?!)

A proposito delle condizioni atmosferiche pessime, vorrei citare un’affranta Marica e il suo “Io non li ho portati, pioveva troppo”. No, lei non parlava di ipotetici figli di cui temesse un malanno a causa di quel tempaccio, ma dei suoi…libri! Queste, siori e siore, sono le tipiche fobie che rientrano nella categoria: COSE DA LETTORI! Fissazioni del genere potrete trovarle o in noi o in qualche paziente ricoverato in manicomio ahah

(Mhmmm sarà per questo che Sabrina, la psicologa, si è unita al gruppo? Sta tentando di curarci in incognito?! Ci studia per la sua tesi?!)

I più attenti di voi, inoltre, si saranno accorti che ho nominato Marica, con la C. No, non è un errore di battitura. Abbiamo, ora, un paio di “doppioni”. Ci sono DUE Mari(c/k)e e DUE Patrizie, che giustamente sono pure amiche tra di loro. Poi abbiamo anche DUE Francesche (e un Francesco) e DUE Daniela. Insomma, se decidete di venirci a trovare non avrete molti problemi a ricordare i nomi. Vi basterà impararne quattro e potrete essere sicuri di parlare almeno con metà del gruppo di lettura.

(NB abbiamo anche una Lilia e una Lydia che se si presentano una dopo l’altra, qualche attimo di confusione potrebbero generarlo. Per fortuna Lydia nel suo essere una nazi di vocali, preciserà subito che il suo nome si scrive con la Y. Guai a sbagliare. Riesce ad essere più intimidatoria dell’ISIS quando è costretta a correggerti riguardo al suo nome)

Tornando all’incontro vorrei ricordare ancora una volta che eravamo in ventidue, quindi riuscite a immaginare quanto poteva essere grande la nostra tavolata? Il cameriere, dopo aver visto le nostre espressioni spaesate nel cercare di capire come sistemarci (“Mettiamo il tavolo a L? Lo sistemiamo a U? Cacciamo le signore che stanno sedute là?”) è intervenuto in nostro aiuto, mostrando inoltre una discreta abilità nell’incastro dei tavolo, talento dovuto forse ad anni di allenamenti a Tetris. Alla fine è’ riuscito a creare una tavolata di circa 60mq.

Devo ammettere che abbiamo avuto qualche difficoltà, all’inizio, a capire come fare a parlare tra di noi. Il lato ovest della tavolata ha tentato i segnali di fumo, la parte est ha usato il linguaggio dei segni (che però solo Lilia capiva) mentre noi a sud, sfoderando tonsille da far invidia alla Ricciarelli, cercavamo un approccio con chi avevamo di fronte. Vi dico solo che ad un certo punto pure il tizio che abitava nel palazzo davanti si è affacciato alla finestra per unirsi a noi, perché tanto sentiva tutto visto che ci sgolavamo. Ok, questo è un evento un po’ romanzato u.u ma spero sia servito a capire com’era la situazione.

Tra l’altro, durante tutto questo, c’era Francesca V. che scattava foto a una velocità sconcertate, roba che Fabrizio Corona “je spiccia casa” U.U

Alla fine, per fortuna, abbiamo trovato il nostro volume di voce (tutti tranne Paola, che ha continuato a comunicare tramite ultrasuoni) e siamo finalmente riusciti a parlare del libro. Che dire? Prende un bellissimo 7.9 e viene promosso da (quasi) tutti 😀 vi lascio con  l’articolo di Lydia ❤

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Quando arriviamo al momento di proporre i libri, però, torna a fare capolino un po’ di incertezza: come partire? A rompere gli indugi è Patrizia che senza esitazioni punta il dito su Laura esordendo con un “Tu, inizia tu!”. Potete immaginare il panico della poverina, al suo primo incontro? In anni di scuola e università sono sicura che nessuna insegnante le abbia mai giocato un tiro simile! Per fortuna, difesa da altre 20 persone che sono corse in suo soccorso (e da Francesca D. che si è offerta volontaria) il giro di proposte è partito senza grossi traumi.

Momento curiosità: come saprete, c’è la regola di dover presentare le trame a voce senza doverle leggere dal libro. Bene. Il nostro uccellino spia di cui non faremo il nome (Patrizia!) ci racconta che Marika durante il viaggio in treno per venire agli incontri si isola per ripassare, sottovoce, tutte le trame. ❤ ❤ Immaginate la scena? Chi la vedrà in quel momento è probabile che la scambi per una studentessa diligente in fase di ripasso pre esame, mica lo sanno che quella che sta ripetendo non è filologia romanza, ma la trama di “Mangia, prega, ama”! Tra l’altro, l’uccellino (sempre Patrizia u.u ) ha detto che per l’ultimo incontro la povera Marika si è dovuta alzare prima per cercare di finire il libro e venire preparata. Io la amo, non c’è altro da aggiungere *-*

Comunque devo dire che questa cosa del dover “spiegare” la trama invece di leggerla ha generato l’anarchia e molta rassegnazione:

Patrizia: “Allora ragazzi, cerchiamo di leggerla prima e poi riassumerla a voce ok?”
Tutti: “Oooookkey”
*Patrizia inizia a presentare i suoi libri cercando di dare al prossimo il tempo di leggere e memorizzare la trama. Conclude, passa la parola a Francesco*
Francesco: “Io porto questi due libri che *apre la trama da IBS e legge tutto, anche la bio dell’autore e 15 recensioni su anobii*

Alice-facepalm*MOMENTO FACEPALM*

Ad aggiudicarsi la vittoria, con otto voti, è stato “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie ❤ Tutti felici tranne Sara che lo ha proposto ahahah Per concludere, non so voi ma io sono tornata a casa sfinita ma felicissima. L’entusiasmo dei nuovi, la complicità che a ogni incontro si crea tra di noi (la tetta della monaca servita dal bar) hanno reso questo incontro davvero bello e unico 😀 Avrei tante altre cose da dire (tipo il fatto che abbiamo un sacco di gnoccolone rosse nel gruppo, roba che Sansa Stark sarebbe di troppo!) ma sono quasi arrivata a finire la seconda pagina del documento di testo e questo pezzo rischia di diventare una tesina più che un diario di bordo, quindi mi fermo.

Ci vediamo alla prossima puntata *-* vi aspettiamo numerosi!

PS: Se vi state domando il motivo per cui Daniela L. non viene mai nominata, non pensate che sia perchè si è comportata bene u.u era solo assente!

3 risposte a "Diario di bordo – Giorno 12/03/16"

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